Siamo noi stessi i limiti per i nostri sogni, al pari di quanto siamo noi stessi i geni che li potranno esaudire.

Roberta la Viola

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mercoledì 12 dicembre 2012

"Parlare di musica è come ballare d'architettura."

Il titolo di questo post è preso in prestito da Frank Zappa.
E cosa c'entra un genio della musica con un blog sul coaching?

Beh, io trovo che tutto c'entri con tutto, se qualcuno ne vede una relazione, e quella che vedo qui è che: parlare del coaching è come ballare d'architettura.

Voglio dire che quando si dice troppo su qualcosa, in qualche modo, la natura stessa del soggetto sfugge alla sua stessa identità.

Il coaching va fatto, come la musica va suonata, ascoltata, ballata...
Se si parla di musica, pur potendolo fare, si perde la sua stessa natura.
Insomma, certamente si può parlare di musica, così come posso fare tante altre cose, ma certamente per goderne a pieno dovrò ascoltarla.

Il coaching, parallelamente, va praticato, va fatto, ci si allena con il coaching per esplorare e attivare le proprie risorse al fine di stare meglio.
Ma se si parla troppo del coaching, come per la musica, se ne perderà l'essenza.

Il coaching è un'esperienza da vivere sulla propria pelle, raccontarlo, spiegarlo lo ridurebbe a qualcosa di molto distante dalla sua godibilità.

E quindi, per essere coerenti con quanto detto, non aggiungo altro.

lunedì 10 dicembre 2012

Un albero per

Uno degli scopi di questo blog è quello di aiutare chi legge a comprendere meglio se stesso, anche per scoprire cosa si vuole e quale strada intraprendere al fine di stare meglio.

Dunque non possiamo solo riempire pagine di parole, di tanto in tanto ci vuole anche qualcosa che ci aiuti praticamente...dunque il primo "esercizio" è servito!

Un albero per...

immaginando di essere un albero, qualunque tipo vi ispiri di più, sceglietelo e presentatevi a voi stessi in quanto albero di...
Ora, sentitevi i piedi trasformasi in radici e sentite le vostre radici che si saldano al terreno.
Ora siete stabili e presenti a voi stessi.
Dalle vostre radici, avvinghiate al terreno, sale il vostro tronco solido.
Dal vostro tronco si aprono al cielo i vostri folti rami.
Dai vostri rami colmi di foglie nascono i vostri frutti....

Dunque, quali frutti volete produrre?
Ogni frutto rappresenta un valore importante per voi, un progetto realizzato e compiuto, un comportamento che vi identifica e vi rende soddisfatti...
Insomma i vostri frutti rappresentano ciò che avete scelto di fare, ciò che avete fatto, ciò che vi rende voi stessi, pieni di soddisfazione e di serenità.
Il vostro essere al mondo con consapevolezza e rispetto.

Se vorrete potrete fare l'esercizio in compagnia, coinvolgendo il vostro partner, ad esempio, se state pensando di costruire una vita insieme, una famiglia, in questo caso quali sono i frutti che vorrete all'interno della vostra vita familiare, magari quei valori che vorrete proporre insieme per il vostro futuro e per i vostri figli...se ne vorrete...

Ma in compagnia può anche voler dire, di un socio, magari state pensando di iniziare una nuova attività lavorativa con qualcuno...e allora cosa è meglio di condividere da subito i valori, gli scopi e gli obiettivi che intendete raggiungere?


A cosa serve tutto questo?
A tante cose, la prima di tutte è "mi sento quello che ho voluto e voglio essere".
Questo esercizio, infatti, vi aiuta a rispondere a tante domande.
A prescindere dai possibili condizionamenti esterni, sento di esser-ci, di essere presente e contento di esserlo, così come ho sempre voluto?

E se invece sto cercando di "ri-strutturarmi"?
Bene, mi servirà a capire quali risorse vorrò mettere in campo e quali valori-guida mi aiuteranno nella realizzazione.

Ma più di tutto, come un albero, sono, ci sono e voglio essere presente, semplicemente per come sono.


N.B. Ogni esercizio è più efficace se guidati da un esperto, ciò non significa che farlo da soli possa essere sconveniente. Quindi perché non provarci!?!